Gabrielli è stato ascoltato al Copasir sul dossier Usa sui finanziamenti russi ai partiti e sugli eventuali italiani coinvolti .
L’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica Franco Gabrielli ha riferito al Copasir che non ci sono nel dossier sui fondi russi ai partiti stranieri riferimenti a partiti italiani. Arriva la conferma anche dalla telefonata del segretario di Stato Blinken al premier Draghi questa notte. Secondo quanto emerge, la risposta di Blinken al presidente del Consiglio è stata netta: l’Italia non fa parte del rapporto e non è coinvolta in questo allarme.
Intanto il presidente del Copasir Urso ha detto che nel corso dell’audizione con Gabrielli “sono stati forniti elementi, riguardanti le recenti dichiarazioni rese dall’amministrazione Usa in ordine alle attività di ingerenza russa nei processi democratici di diversi Paesi, dai quali non sono emersi profili concernenti la sicurezza nazionale del nostro Paese”.
La telefonata di Draghi a Blinken
Il segretario Usa Blinken ha ringraziato Draghi per “la sua guida esemplare” e ha dichiarato l’impegno degli Usa a “lavorare con il prossimo governo italiano”. Nonostante le rassicurazioni da Washington però questo allarme è arrivato in piena campagna elettorale e non svanisce con i partiti che continuano a chiedere estrema chiarezza prima del voto.
Il rapporto sui 300 milioni da Mosca a partiti di tutto il mondo per influenzare la politica interna ha lanciato l’allarme globale generale come conferma il dipartimento di Stato. Non sono indicate forze politiche né singoli leader, ha spiegato Blinken a Draghi.
“Noi non entriamo nelle informazioni specifiche di intelligence ma siamo stati molto chiari nell’esporre la nostra preoccupazione sulle interferenze della Russia nel processo democratico in diversi paesi del mondo, compreso il nostro”. Questa è l’email che ha inviato il Dipartimento di Stato Usa ai governi.
